Giganti pulci succhia-sangue, lunghe fino a due centimetri, riemergono dal Giurassico: i loro resti fossili, i piu' antichi del genere, sono stati ritrovati in Cina e sono descritti su Nature dal gruppo coordinato da Diying Huang, ricercatore dell'Accademia cinese delle scienze che lavora presso l'Istituto di geologia e paleontologia di Nanchino.
Questi nove antichi esemplari di pulci risalgono al Giurassico medio e al primo Cretaceo. I loro corpi sono privi di ali e presentano alcuni tratti primitivi, come le zampe posteriori non ancora adatte a spiccare i famosi balzi. Per quanto riguarda le dimensioni, le antiche pulci erano significativamente piu' grandi di quelle che conosciamo oggi: le femmine fossilizzate raggiungono infatti una lunghezza record di 20,6 millimetri, mentre i maschi arrivano fino ai 14,7 millimetri.
La caratteristica piu' impressionante di questi insetti preistorici rimane comunque il loro apparato boccale. Si tratta di un lungo sifone dentellato, piu' grande nelle femmine che nei maschi, che veniva usato per bucare la pelle delle vittime da cui succhiare il sangue. Apparentemente, le varie parti dell'apparato boccale sembrano molto piu' grandi rispetto a quelle delle pulci moderne, ma i ricercatori sottolineano che, se messe a confronto con le dimensioni di tutto il corpo, sono assolutamente proporzionate, come quelle delle loro attuali discendenti.
La scoperta e' molto importante non solo per ricostruire la storia dell'evoluzione di questi fastidiosi insetti, ma anche per capire meglio come erano fatte le loro vittime milioni di anni fa. Dalla particolare morfologia delle pulci del Giurassico e' infatti possibile dedurre che avessero avuto a che fare con rettili ricoperti di peli e piume prima di adattare il loro 'palato' al sangue dei mammiferi e degli uccelli.